Lightning Bolt + Urali – 3/8/2016 @ Circolo Magnolia (Segrate – MI)

Non potete neanche immaginare il sorriso a 8.000 denti che mi è venuto non appena entrato al Magnolia quando ho notato che tutta la strumentazione era a terra. Erano anni che inseguivo i Lightning Bolt e finalmente, questa sera, ho avuto l’opportunità di vederli nel migliore modo possibile: no palco, no transenne, gente a semicerchio, volumi galattici.

La, stranamente, serata vivibile estiva milanese ci permette di assistere ad un concerto come pochi oramai.
Inizia la serata Urali aka Ivan Tonelli. (7) One man band distorta e dissociata. In completo distacco stilistico dal cataclisma che sarebbe seguito, il romagnolo offre uno show delicato e preciso che, personalmente, mi convince poco. L’idea mi è sembrata davvero ottima, così come l’esecuzione, quello che manca, ma, idea personale, è la personalità che, solitamente, dato il genere proposto, fa emergere il progetto al di sopra della media e la capacità di attirare il pubblico. Nel complesso la prestazione è buona e sono curioso di rivedere il progetto in un locale più intimo che saprebbe sicuramente valorizzare Urali.

Pochi minuti e con una certa calma e serenità si mettono dietro gli strumenti i due Brian che formano i Lightning Bolt (9) e tutto il Magnolia, seppur non pienissimo, entra in una dimensione di pazzia. La gente si stringe intorno al duo mentre Chippendale indossa il microfono (inserito all’interno di una panno che copre tutto il viso del batterista) e inizia con vocalizzi schizofrenici per poi scaraventare addosso una devastante sequenza di bordate violente, acide e senza compromessi. Velocità, precisione, pazzia penso siano le tre parole che meglio individuano questa performance. La gente accorsa al Magnolia è praticamente in braccio ai due e il rischio di ritrovare la batteria divelta da qualche spettatore è una evenienza neanche troppo distante. Il basso di Gibson segue alla lettera ogni colpo di cassa e tesse tele psicotrope guidato dalla devastante prestazione del suo compagno di band. 50 minuti no stop, uno show devastante e, a tratti, psichedelico condito da intermezzi di pura genuinità dei due americani che provano, per esempio, a far fare amicizia tra il pubblico e la security.
Gran serata, ottimo Magnolia. [MF]

Pics by Matteo Bosonetto

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