METHEDRAS – L’inganno umano

Dopo aver pubblicato un ottimo lavoro come “Human Deception” e aver dato vita a un tour nell’Est Europa, abbiamo incontrato la thrash-death metal band Methedras per saperne di più sul disco e sui progetti nell’immediato futuro. Parola quindi alle due menti della band, Daniele Colombo e Andrea Bochi!

In sede di recensione ho voluto evidenziare quanto, ascolto dopo ascolto, “Human Deception” sia in grado di offrire sempre nuove sfumature. Voi a distanza ormai di qualche mese dalla sua release che idea vi siete fatti di questa vostra nuova fatica?
(Dani) non posso che essere d’accordo con te, anche a distanza di mesi l’ascolto del disco rimane fresco e non stanca mai, nonostante tutto il processo di scrittura – pre-produzione – produzione su cui abbiamo speso tanto a livello di energie e di ascolti ripetuti per capire cosa funzionasse meglio, rimane comunque longevo e piacevole.

Il vostro percorso post-Covid vi ha visto vivere momenti di difficoltà, in primis in termini di line-up. Quanto è stato complesso e al tempo stesso stimolante trovare ancora quel senso di unione per cercare di dare nuove idee ed energie al progetto Methedras?
(Dani) i due cambi di line-up in realtà sono avvenuti a distanza di tempo l’uno dall’altro, Rex è entrato come cantante nella band a fine 2019 mentre Edo si è unito a noi ad inizio 2022, ed entrambi hanno regalato nuove energie a noi “anziani”, creando un clima di lavoro molto affiatato che ha portato a quello che si può ascoltare su “Human Deception”. Non è mai facile cambiare, bisogna sempre ricreare la giusta alchimia tra le persone, in questo caso noi siamo stati molto fortunati perché entrambi si sono amalgamati perfettamente all’interno della band ampliando ed elevando le possibilità musicali.

Il vostro stile si è sempre evoluto disco dopo disco, ma trovo che in quest’ultimo lavoro si possa constatare un’evidente crescita, con nuovi input nel sound e nel modo di interpretare ogni brano. Quanto a vostro avviso è stato decisivo muoversi in termini di line-up?
(Dani) È stato determinante in positivo, come dicevo prima Rex ed Edo hanno portato molte nuove idee e gusto nei nuovi pezzi, cosa che coincideva con il nostro obbiettivo di inserire nuovi elementi all’interno del nostro sound. Va da sé quindi che per esempio le idee vocali con parti pulite hanno dato molta più varietà che in passato, così come anche lo stile di batteria di Edo ha portato caratteristiche diverse al sound della band.

Confrontandolo con il vostro precedente disco “The Ventriloquist” penso che l’evoluzione maggiore la si possa trovare in questo caso in un nuovo modo di “aggredire” l’ascoltatore. Talvolta attraverso linee melodiche d’assalto, altre attraverso stravolgimenti ritmici e per finire con un’interpretazione vocale più “ruvida” rispetto al passato. Siete d’accordo con questa mia tesi?
(Andrea) sì sono assolutamente d’accordo con la tua analisi, il nostro desiderio fortissimo era quello di cambiare rispetto al passato, trasformandoci in qualcosa di imprevedibile, inaspettato, non nascondo che uno degli obiettivi principali era proprio stupire l’ascoltatore, spiazzarlo, togliergli qualsiasi certezza e gettarlo nel caos – perfettamente controllato – del nuovo sound, per vedere come avrebbe reagito. E il risultato finale è davvero concreto da questo punto di vista: creare curiosità attraverso un’aggressione costante ma variegata, stratificata, per guadagnare l’interesse finale dell’ascoltatore.

Il disco è stato registrato in Svezia ai Fredman Studios, quanto c’è di loro in “Human Deception” e perché proprio loro (tralasciando ovviamente il fattore nomea di cui gode da sempre questo studio)?
(Andrea) Volevamo uno studio di caratura internazionale per questo album, qualcuno di leggendario che avesse contribuito a plasmare uno dei ns generi preferiti, e allontanandoci stilisticamente sempre più dal thrash della bay area, l’altra portante dominante rimaneva il death scandinavo, il cerchio a quel punto si è chiuso in direzione Svezia, per la precisione dal signore che ha inventato il Göteborg sound. Il lavoro di Freddy e Rob è stato incredibile, a detta di tutti quelli che hanno ascoltato il disco, indipendentemente dai gusti musicali, tutti concordano nel dire che la produzione è veramente stellare, amplifica le componenti innovative sublimandole in un suono davvero micidiale, freddo ma caldo allo stesso tempo, coinvolgente, ammaliante, ma appena abbassi la guardia diventa oscuro, sadico, perverso.

“Human Deception” è per la sua stragrande maggioranza un “disco live”, ossia a mio avviso totalmente riproponibile in sede live. Il fatto di voler dare questo senso di live ai brani è dovuto a una scelta presa nella fase di songwriting?
(Dani) Hai colto una delle sfumature dell’album che volevamo arrivasse alle orecchie degli ascoltatori! Cambiando l’approccio compositivo e rendendolo molto più jam in sala prove ha fatto sì che i brani suonino più da live, alcuni manifesti di questo pensiero si possono notare in “Envy Society” (molto diretta e da palco) o in “Injected Thoughts”. Su altri pezzi invece abbiamo puntato su diversi “strati” di suoni, da più linee di chitarra a orchestrazioni e suoni vari analogici che arricchiscono il discorso musicale, ma cercando comunque di tenere il tiro da live anche su questi.

E a proposito di live, come vi siete approcciati dal vivo ai nuovi brani? Ci sono state difficoltà tecniche?
(Dani) Abbiamo lavorato molto in sala, di conseguenza portarle dal vivo è stato subito molto naturale e con grande resa sonora dal primo live. Naturalmente, tutti gli elementi musicali in più oltre a noi quattro sono su base, metodo di lavoro che usiamo da tanti anni e che ormai è ben rodato.

Ora che sembra essere tornato il sereno in casa Methedras, cosa dobbiamo aspettarci da questo fine 2023 e dal 2024?
(Andrea) Nell’immediato spingeremo ancora l’ultimo nato a livello promozionale con nuovi lyric video e campagne radio internazionali, poi vorremmo tornare a suonare all’estero, abbiamo fatto una puntata in Est Europa e Paesi Baltici a maggio, è stato bello e importante dopo anni di nulla, ma al prossimo giro vorremmo riuscire a suonare in paesi europei più occidentali, sperando di riuscire anche a calcare il palco di qualche festival estivo, vedremo cosa riusciremo a fare, noi ce la metteremo tutta come sempre! Grazie mille a Suffer Mag per il prezioso spazio concesso!

WEBSITE
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