SiM – Playdead

Unire sonorità metal o affini con il reggae, per quanto non sia una pratica così diffusa, non è di certo una novità. Pensate ad esempio al buon Benji Webbe che, prima con i seminali Dubwar e poi con i più canonici ma non meno interessanti Skindread, riuscì a far entrare le sonorità caraibiche nella mappa degli ascolti di ben più di un metallaro. I giapponesi SiM, acronimo di Silence iz Mine, approdano alla pubblicazione del sesto album mischiando più o meno abilmente nu-metal e metalcore melodico con appunto ska e reggae… il risultato? Per quanto sia bizzarra a parole questo accostamento, bisogna ammettere che i SiM riescono ad amalgamare quasi alla perfezione tutte queste influenze. Se prendiamo come esempio i due singoli “KiSS OF DEATH” e “Sad Song“, si capisce perfettamente come Mah (il cantante) e company non siano degli sprovveduti e, con calibrate dosi di sano paraculismo, riescono a portare a casa il risultato. Un retrogusto punk (vedi “SWEET DREAMS”) regala una varietà ad un disco che verrà spinto senz’altro dai vari rimandi ai brani che hanno fatto parte di colonne sonore di anime famosi (su tutti la stranamente fiacca “UNDER THE TREE” tratta dal blockbuster Attack on Titan – L’attacco dei giganti) e che, a dirla tutta, risulta stranamente piacevole.

Playdead (2023 – UNFD)

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