ONCE IN A WHILE – Next Cool Things

Provenienza: Venezia

Line-up:
Filippo “Fil” Zambon (voce)
Davide “Dave” Pasquali (chitarra)
Michele “Mich” Rosada (chitarra)
Matteo “Jones” Carrer (basso)
Simone “Simo” Canedda (batteria)

ONCE IN A WHILE - Next Cool Things

Anno di formazione: 2017

Genere: Metalcore

Artisti che hanno influenzato la nascita del progetto: Le principali band che hanno influenzato la nostra musica sono gruppi come Architects, Periphery, Erra, Breakdown Of Sanity e Northlane

Quale particolarità degli artisti menzionati hanno colpito la vostra attenzione: Ci ha colpito soprattutto la loro costante evoluzione, sia nelle composizioni che nel loro sound. Degli Architects ad esempio, abbiamo sempre apprezzato i loro riff, che uniscono passaggi melodici a ritmiche aggressive. Inoltre, ci piace la loro attenzione agli arrangiamenti e alla parte di produzione pura. Di band come i Periphery, ci ha colpito la loro costante ricerca musicale ed impegno, nel proporre sempre una versione più ricercata di sé stessi.

Raccontateci la vostra prima volta in studio: La nostra prima studio session è stata molto positiva, un’esperienza che ci ha spronati a crescere e migliorare come musicisti. In particolare, le nostre prime registrazioni sono state rispettivamente di “Earthfall” e “catharsis”, i nostri primi due singoli. Per le registrazioni vere e proprie siamo stati seguiti da Nicolò Depentor di Compound Records, invece per la produzione, mixaggio e master da Jarno Bellasio. La dimensione dello studio è una sfera completamente a sé stante, richiede molto lavoro e costante concentrazione. Per questo ci reputiamo fortunati di aver collaborato con delle persone competenti, perché registrare per alcuni può rivelarsi molto ostico.

Come nasce una vostra traccia: Nella maggior parte delle occasioni i brani nascono dall’intuito di Dave e Simo, i quali sviluppano delle prime idee da sottoporre poi all’intero gruppo. Entrambi gestiscono le strutture e l’arrangiamento dei pezzi, che se necessario vengono adattati ai gusti degli altri componenti. Quando il brano è definitivo, o quasi, Fil procede alla stesura dei testi e alla scrittura delle linee vocali. L’unico elemento che può variare successivamente sono le produzioni, le quali potrebbero richiedere delle modifiche per ragioni di mixaggio o timbrica.

Parlateci in chiave songwriting del vostro nuovo ultimo brano, come è nato e come è stato sviluppato: Il nostro brano “Nihilist” è stato scritto principalmente dalla penna di Dave, il quale lo ha assemblato quasi completamente per quello che riguarda le strutture armoniche. Le batterie sono state gestite da Simo e il basso da Jones. Mich si è occupato delle ritmiche e di qualche modifica in sede studio. Il testo è stato scritto da Dave, Fil si è occupato di revisionarlo e studiare le linee vocali.
Parlando invece del tema trattato nel testo, come descrivereste il concept: “Nihilist” pone il proprio focus sugli effetti emotivi e psicosomatici del vivere nella società odierna, che con i propri stilemi e meccanismi crea un senso di apatia nelle persone. Il testo si concentra sullo stato emotivo che porta ad ansia e sofferenza mentale, ma anche rassegnazione. I passaggi fra clean vocals e scream ed il brano in generale, sono stati pensati per ricreare un andamento altalenante e nevrotico nel pezzo, in linea con le liriche. Questo mood è stato trasposto anche nel videoclip, grazie alle riprese e al montaggio di Matteo Alemanno, nonché all’interpretazione di Rey Busanel.

Parlando invece di strumentazione, descriveteci la vostra backline: Per l’attività dal vivo abbiamo puntato ad essere veloci ed efficienti, in termini di logistica. Abbiamo dunque organizzato l’attrezzatura in modo tale da essere ridotta all’osso. Mich e Dave utilizzano chitarre Ibanez e LTD, ed entrambi utilizzano sistemi digitali Helix. Jones utilizza un basso Peavey ed una pedalboard classica. La batteria di Simo è una DW contornata da piatti Meinl e Zildjian principalmente. Fil utilizza microfoni Shure. Sul palco ci affidiamo a dei sistemi in ear per il monitoring e ad un armadio rack per la gestione di tutta l’attrezzatura audio.

Quali sono a vostro avviso i tre punti fondamentali sul quale far nascere e crescere un progetto musicale: A nostro avviso i tre punti fondamentali per intraprendere un percorso musicale sono: preparazione, investimenti e passione. Essere preparati è fondamentale, non solo a livello strumentale ma anche di presentazione generale della band. È fondamentale curare ogni aspetto del gruppo: dai social alla logistica, dalle finanze a quello prettamente professionale. La band è un’azienda a tutti gli effetti. A tal proposito, investire è fondamentale. Per portare qualità è necessaria una spesa importante, è giusto aumentare gradualmente i propri standard per offrire un prodotto sempre migliore. Infine la passione, che è il motore principale di ogni progetto di questo tipo. Senza passione, battere questa strada sarebbe solo frustrante ed inutile, perché i sacrifici sono tanti, e spesso non vengono ripagati. Non amare ciò che si fa è sintomo di dover cambiare la propria situazione.

Facendo un riassunto, come è stato il vostro 2022 in termini di band: Il nostro 2022 è stato un anno di svolta, abbiamo intrapreso il nostro percorso decisi e con impegno. Non è stato assolutamente facile, le difficoltà sono state molte e le delusioni altrettante, ma fa parte del gioco. Possiamo considerarci soddisfatti del lavoro svolto, perché la crescita che abbiamo avuto su ogni fronte è stata notevole.

Cosa invece riserverà il 2023 come band: Quest’anno stiamo lavorando per mantenere un trend di crescita costante. Ci saranno sicuramente altre pubblicazioni, di livello sempre più alto. Speriamo si aprano molte opportunità per suonare live, perché vogliamo suonare molto. I live sono l’anima della musica, e per una band emergente come la nostra sono essenziali per farsi conoscere e condividere la propria passione.

Vi ritenete più a vostro agio in studio o su un palco? Pensiamo di essere a nostro agio in entrambi i contesti, ma probabilmente il palco è la situazione che prediligiamo. Come descritto prima, lavorare in studio richiede molto lavoro e concentrazione. Gli eventi dal vivo invece sono divertenti, e ti portano a contatto col pubblico, che forse è l’aspetto più bello di questo lavoro. In qualsiasi caso, principalmente stiamo bene ovunque ci sentiamo di essere noi stessi.

Meglio la libertà offerta dal DIY o avere al seguito una label/management in supporto? Il DIY è sempre apprezzato, soprattutto se fatto bene. Essere seguiti da un management, nel nostro caso WarMusic, ci ha aiutati molto però. Soprattutto nelle prime fasi di approccio a questo mondo. Se si è ben consigliati si riescono ad evitare molte perdite di tempo e denaro. Anche in questo caso ci reputiamo fortunati, la nostra collaborazione con WarMusic si è rivelata vincente.

Un obiettivo per il 2023 e il sogno nel cassetto nel breve/medio termine: Un obiettivo per il 2023 è sicuramente quello di portare più musica nuova possibile. Al contempo stiamo lavorando molto anche sul comparto live, per offrire un vero e proprio show al nostro pubblico. Sarebbe fantastico poter solcare palchi sempre più grandi, e magari suonare in apertura per band di una certa caratura.

WEBSITE
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